Capitolo
22
Giovanni
afferrò la mano di Cristina e la trascinò letteralmente sullo
scivolo, non c’era tempo da perdere. Marco stava ancora gridando,
forse li aveva fottuti per bene ma forse no e lui non sarebbe rimasto
fermo rimpiangendo possibilità perdute.
Cristina
continuava a scivolare, rendendo più lenta del previsto la sua
risalita e quello che era peggio le sue già scarse possibilità di
fuga. Non sapeva neppure lui cosa gli era preso, nell’esatto
momento che le loro mani si toccarono, sentì una specie di scossa
elettrica nel cuore, non immaginava come altro definire quella
sensazione che gli stava inviando un messaggio chiaro e forte, quella
mano non l’avrebbe lasciata per nulla al mondo.
-
Dai Cristina ci siamo quasi!
La
ragazzina spingeva con tutta la sua forza, non conosceva Giovanni
eppure si fidava di lui, il braccio le faceva ancora male, ma non
voleva pesare ancora di più sul suo compagno di fuga, stringeva i
denti e cercava di non lasciare la presa anche se per qualche strana
ragione sapeva che lui non l’avrebbe lasciata cadere.
-
Ecco un ultimo sforzo.
Finalmente
Giovanni arrivò ad afferrare con l’estremità libera del suo corpo
l’inizio dello scivolo dal quale erano caduti e con un’ultima
spinta, prima issò fuori Cristina e poi con un salto atletico si
ritrovò fuori da quella dannata trappola e si videro per la prima
volta.
Giovanni
e Cristina, uno di fronte all’altra, sorrisero senza conoscere bene
il perché, l’espressione del ragazzino cambiò rapidamente in una
smorfia di preoccupazione e Cristina si spaventò. Giovanni le teneva
ancora la mano, la strattonò vicino a lui e le sussurrò
all’orecchio.
-
Dietro di me c’è una porta. Devi fare assolutamente quello che ti
dico io, senza voltarti indietro, senza farmi domande, devi correre
capito, adesso ti lascio la mano e corri più veloce che puoi. Io ti
ritroverò! Vai!
Giovanni
le lasciò la mano e Cristina cominciò a correre, senza voltarsi
indietro, senza fargli domande, non avrebbe tradito la fiducia del
suo salvatore, trovò la porta, la aprì e continuò la sua marcia
senza conoscere la sua destinazione, senza domandarselo, perché lui
l’avrebbe trovata.
Giovanni
la vide uscire, sorrise ancora, poi vide gli uomini Bianchi di Marco
e gli si scaraventò contro con le sue ultime forze, gridando tutta
la sua rabbia. Un calciò lo colpì al petto facendolo rimbalzare
all’indietro, un dolore straziante gli bruciò dentro e un rigolo
di sangue uscì dalla bocca.
Mentre
era disteso per terra un altro calcio lo colpì alla schiena e questa
volta le luci si spensero, ma solo per lui. Mentre stava perdendo i
sensi martoriato dal dolore, riusciva a pensare solo a una cosa.
“Ti
ritroverò Cristina. Io ti ritroverò!”
Continua...
Puoi seguire tutti i capitoli pubblicati nella sezione Il Passo Dei Maledetti
"Il Passo dei Maledetti" racconto a puntate di Eva Gianella. Capitolo 22
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