Il Passo Dei Maledetti di Eva Gianella

CAPITOLO 18
Giovanni rimase calmo e fermo nella stessa posizione per diverse ore, ma se pensavano che lui avrebbe ceduto addormentandosi o abbassando la guardia, si sbagliavano di grosso, gli altri forse, ma lui no. Lui no. Ripeteva continuamente quelle due parole, per ricordarsi chi era, lui gitano di strada aveva la pelle dura.
La porta si aprì.
Ecco erano venuti a prenderlo, evidentemente avevano già finito di torturare l’altro marmocchio, adesso toccava a lui. Una sagoma nera gli passò a fianco e lui silenzioso come gli avevano insegnato i suoi fratelli maggiori, si mosse felino e sgattaiolò fuori dalla porta. Tutto successe in un istante, esattamente quel secondo che tardarono le luci ad accendersi dopo l’apertura della porta.
L’uomo Nero si guardò intorno incredulo. Mancava l’ultimo ragazzino. Non poteva essere. Si avvicinò agli altri due che cominciarono a gridare e a strisciare sul pavimento per allontanarsi da lui. Li prese per il collo entrambi, stringendo come lui sapeva, fino al limite quelle ossa giovani. Li guardò bene in faccia, mentre il viso di Matteo e Luca stava diventando violaceo e gli occhi sempre più sporgenti, poi lasciò la presa e caddero violentemente al suolo. L’uomo Nero si voltò e quasi correndo uscì dalla stanza, sbattendo violentemente la porta.
Si spensero le luci.
Tornò il buio.

Continua...

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"Il Passo dei Maledetti" racconto a puntate di Eva Gianella. Capitolo 18


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