Il Passo dei Maledetti di Eva Gianella

CAPITOLO 15
Marco continuò a divincolarsi tra le mani dell’uomo Nero fino a rimanere senza forze. Fino a quando quelle stesse mani lo lasciarono inerme sul suolo di una stanza piena di luce, il contrasto tra buio e luce fu troppo forte per i suoi occhi. L’uomo Nero rimase vicino a lui per alcuni secondi, quasi a controllare che Marco non si fosse fatto male, nel tentativo di scappare dalla sua presa. Marco lo stava fissando, ancora una volta senza vedere il suo volto, ancora una volta una maschera nera nella sua testa. Le pupille si stavano abituando alla luce, il volto stava lentamente prendendo una forma. L’uomo Nero si girò e uscì dalla stanza.
Il ragazzino rimase solo.

- Marco alzati
Una voce. Nessuno.

- Marco ALZATI
Marco si alzò a fatica, su gambe traballanti, non per la debolezza, era la paura.

- Marco inginocchiati
Non aveva capito.

- INGINOCCHIATI
Si inginocchiò.

- Tu sai cos’è il dolore? La sofferenza? La povertà? La fame? L’umiliazione?
Silenzio.

- Per capire chi sei, dovrai viverlo, è il tuo destino…
Lui, però, non capiva nulla.

Si aprirono quattro porte, una su ogni parete, uscirono quattro uomini vestiti di bianco, pieni di luce, a Marco sembrarono angeli, ma appena lo afferrarono, sentì freddo lungo tutto il corpo, un freddo insopportabile, il freddo della morte.

- Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te

Marco cominciò a piangere…in silenzio.

Continua...


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"Il Passo dei Maledetti" racconto a puntate di Eva Gianella. Capitolo 15


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