Il bambino vicino al letto

Mi piacerebbe parlarvi di un sogno. Da quello che ho capito questo dovrebbe essere il posto giusto.

Io non so scrivere molto bene, ma vorrei raccontarvi di quel bambino che ogni notte viene a trovarmi. Non ci metterò molto, solo poche righe.
I suoi occhi sono neri e i suoi capelli sono biondi, la sua pelle è bianchissima. Ogni notte rimane ore ed ore vicino al mio letto a fissarmi, poi mi prende la mano, la sua pelle è freddissima, e me la bacia. Io provo a parlargli, ma dalla mia bocca non esce nessun suono, e lui mi guarda, come se nonostante tutto potesse
ascoltare la mia voce. Scuote la testa, mi lascia la mano e se ne va, nascosto nel buio.
Io non so neppure cosa, in realtà, vorrei potergli dire, e tanto meno so quello che lui ascolta prima di andarsene, ma sembra deluso, e dopo molte notti passate nello stesso modo, ho cominciato a pensare che lo strano bambino biondo sia respinto da me a causa della paura che percepisce. Ho paura. Che cosa stupida, non dovrei averne. Ormai so che è solo un sogno. Perché poi dovrei aver paura di un bambino? Beh di un bambino no, ma non è molto probabile che un bambino mi svegli nel cuore della notte, nella mia stanza, quindi insomma un po’ di inquietudine infondo è anche giustificata.
Veniamo al dunque, se sto scrivendo è perché qualcosa mi ha spinto a farlo. Una notte, non troppo lontana, il sogno è cambiato.
Il bambino era proprio di fronte a me come sempre, mi guardava immobile.
Poi si avvicina e mi prende la mano, un brivido mi corre lungo tutta la schiena. Provo a parlare. Niente non riesco. Lui scuote la testa e rimane lì, non lascia la mia mano, comincia a stringerla più forte, mi guarda. Rimaniamo così per un tempo infinito, poi i suoi occhi si chiudono, mi lascia la mano e mi accarezza la guancia dolcemente, quando riapre gli occhi la sua pelle bianca è rigata da lacrime. Sta piangendo. Mi guarda e sta piangendo.
Avvicina la sua bocca alla mia fronte, ed è così fredda che fa male. Poi si alza e se ne va.
Da quella notte non è più tornato. Inutile nasconderlo, da un lato il dubbio di aver perso l’occasione di capire qualcosa di importante, qualcosa che volesse dirmi, mi tormenta; dall’altro la paura che stesse piangendo per me non mi fa dormire tranquillo. La cosa più strana, è che sempre ho voluto liberarmi di questo sogno.

Adesso quando chiudo gli occhi solo spero di sentire ancora una volta la sua mano tra la mia.

"Il bambino vicino al letto" di Aneiw

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