The Missing Sodder Children


4
Erano le 00:30 del 25 dicembre, il telefono stava suonando, Jennie in un primo momento pensò di averlo sognato, ma lo squillo era reale e la svegliò definitivamente, anche George al suo fianco si sedette sul letto interdetto da quel suono.
« Vado io George, ma chi può essere a quest’ora? », subito Jennie pensò fosse successo qualcosa a Joe e corse con il cuore in gola al piano terra.
« Pronto? », in un primo momento non rispose nessuno, si sentivano solo delle risa e della musica, rimase in ascolto alcuni secondi poi arrivò la voce di una donna: « Paul, sei tu Paul? Paul mi senti? », la donna stava ridendo.
« Signora qui non c’è nessun Paul. »
« Oh, mi scusi », altre risa, dei rumori che Jennie non riuscì a decifrare e infine la telefonata terminò, ancora con la cornetta in mano, Jennie rimase lì in piedi vicino al telefono senza capire bene perché, avevano semplicemente sbagliato numero, solo che per qualche strana ragione la voce di quella donna le aveva messo i brividi. Riattaccò il telefono e si accorse che le luci nella sala da pranzo erano accese e le tende non erano state abbassate, i suoi ragazzi dovevano essere veramente stanchi per essersene dimenticati e aver lasciato tutto così prima di andare a letto. La madre abbassò le tende e spense le luci, controllò la porta della soffitta, quella all’ultimo piano dove dormivano i figli più piccoli, era chiusa, mentre risaliva le scale pensò di andare a controllare se tutto andava bene, l’inquietudine che le aveva lasciato quella telefonata, non la faceva stare tranquilla, ogni cosa da quando aveva risposta al telefono le sembrava stranamente sbagliata. Arrivata alla porta della suo camera da letto, il marito la chiamò: « Cara chi era, tutto bene? Non farmi preoccupare », Jennie guardò ancora una volta la porta chiusa della soffitta e decise di tornare dal marito.
« Una donna che ha sbagliato numero. »
« Allora tutto apposto! Cos’è quella faccia? »
« Maurice e Louise hanno lasciato le luci accese e non hanno neppure abbassato le tende. »
« Capirai, i soliti scansafatiche, dai torna a letto Jennie,a proposito, buon Natale cara! », George la tirò vicino a sé sul letto e la baciò, si abbracciarono teneramente e tra le sue braccia Jennie si dimenticò di quelle insensate preoccupazioni, nel tepore di quell’abbraccio ritrovò la tranquillità, anche così mentre si stava addormentando, ripensò alle parole del marito, Maurice e Louise erano davvero due scansafatiche, ma non si erano mai dimenticati di abbassare le tende e tanto meno di spegnere le luci prima di andare a letto, pensava a questo e la stanchezza e il sonno la portarono via da ogni ulteriore riflessione.
1:00 del mattino del 25 di dicembre, Jennie si sveglia di soprassalto, George questa volta salta giù dal letto, li aveva svegliati un rumore violento. Sylvia nel lettino vicino al letto dei genitori, cominciò a piangere.
« Cos’è stato George! », la voce di Jennie si spense in un sussurro, mentre si affrettò a prendere in braccio la sua piccolina.
« Sembrava qualcosa che ha sbattuto sul tetto. Qualche ragazzaccio ubriaco in strada deve aver lanciato non so che! Cribbio che nottata, non c’è verso di poter dormire! »
Jennie rimase a cullare Sylvia mentre il marito tornò a letto.
1:30. Sylvia si era appena riaddormentata, Jennie ancora sveglia sente odore di bruciato, del fumo cominciò a entrare da sotto la porta.
« George svegliati, GEORGE! »
« JENNIE TI SEMBRA IL CASO DI URLARE! », la moglie senza parlare indicò al marito il fumo che entrava nella loro camera, George corse ad aprire la porta e il fuoco illuminò tutta la stanza.

Continua...
Ogni venerdì un nuovo capitolo sulla famiglia Sodder.


Non perderlo, perché la loro "Cronaca dall'Oltre" vi sorprenderà!         

 Puoi seguire la storia completa anche nella sessione Cronache dall'Oltre

Nessun commento:

Posta un commento