The Missing Sodder Children

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La cena della vigilia terminò con il rituale applauso di tutti i commensali alla cuoca, anche Sylvia la più piccolina, l’ultima nata in casa Sodder due anni prima, si unì al resto della famiglia, imitando i fratelli più grandi.
« Ogni volta mi fate diventare rossa ragazzi. »
« Ogni volta ti superi ai fornelli Ma! Mi passi ancora un po' di quelle patate al forno Louise? »
Louise sgranò gli occhi, sapendo tutto quello che aveva mangiato il fratello, ma ubbidiente si apprestò a prendere il piatto delle patate per allungarle a Maurice, « Fermo lì Louise, adesso basta mangiare, era tutto buonissimo d’accordo, ma Maurice non mi sembra il caso di strafogarsi in questo modo, gli avanzi li trasformerà domani tua madre in qualcosa di altrettanto delizioso e adesso tutti in piedi! Aiutatemi a sistemare mentre vostra madre porta Sylvia a letto, sono già le nove e mezza. Muoversi! »
Mezz’ora dopo la tavola era sparecchiata, la cucina più o meno in ordine, Sylvia si era addormentata e la madre era scesa a controllare la situazione.
« Tutto a posto cara. Però ora sono così stanco che vado direttamente a letto, chi mi segue? »
« Io Pa! », John sbadigliando salutò il resto dei fratelli con la mano mentre uno di loro si alzò dal gruppo per seguirlo, « Ehi aspettatemi, si stanno chiudendo gli occhi pure a me dalla stanchezza! », era George Jr. che da poco aveva cominciato a lavorare con suo padre e il fratello maggiore, ora che Joe se n’era andato da casa era John il più grande.
« Bravi i miei uomini, che nonostante abbiano lavorato tutto il giorno hanno aiutato anche in casa, riposatevi ragazzi. »
George baciò la moglie sulla bocca, mentre entrambi i ragazzi si lasciarono baciare dalla madre sulla guancia.
« Notte Ma! »
« Notte Ma! »
Solo allora Marion approfittò per mostrare i suoi pacchetti regalo alle sorelle. Martha, Jennie e Betty corsero verso di lei cercando di afferrarli.
« Ragazze calma! Prima di tutto cosa si dice? », le ragazze si fermarono, si scambiarono uno sguardo veloce e all’unisono urlarono: « GRAZIE! »
« Bene. Grazie e poi? », si guardarono ancora una volta e si organizzarono in una fila indiana in ordine di età, dalla più grande alla più piccola, come le aveva insegnato la sorella maggiore, una alla volta si avvicinarono a lei e le diedero un bacio, ad ogni bacio Marion consegnava un regalo. Le bambine lo scartarono velocemente e cominciarono a confrontare i propri giochi scambiandoseli, commentando, ridendo, fino a quando la madre richiamò la loro attenzione.
« Adesso però bimbe tutte a nanna che si sta facendo tardi anche per voi », le bambine tra lamenti generali mostrarono tutto il loro malcontento, Jennie e Betty fissarono Martha, per spingerla a dire qualcosa, lei recepì il messaggio non verbale.
« Mamma per favore solo per questa volta facci rimanere un po’ di più », Jennie e Betty come d’abitudine si unirono formando un coro: « Sì per favore mamma, ti prego, ti prego! »
La madre vide che Maurice e Louise stavano giocando a scacchi e decise di fare anche lei un regalo alle tre figliolette: « Va bene! State con i vostri fratelli, senza farli arrabbiare e tra un po’ tutti, ma proprio tutti a letto capito? Maurice? Louise? Posso contare su voi due? », i due ragazzi senza distogliere l’attenzione dalla loro scacchiera risposero distrattamente a Jennie:
« Sì Mamma ».
« Darete un’occhiata alle vostre sorelle mentre rimangono qui giù a giocare? »
« Sì Mamma », Maurice guardò la madre, le sorelle e poi tornò sul fratello, giusto in tempo per vederlo muovere il cavallo.
« Io e Marion adesso andiamo a dormire, voi potete rimanere qui, ma fate le brave, siete contente?», le bambine saltarono di gioia verso la madre, la abbracciarono e la baciarono.
« Va bene, va bene, ho capito! Andate adesso! »
Le bambine tornarono ai loro giochi, Jennie e Marion osservarono felici la scena, erano veramente le loro principesse.
« Ci vediamo domani ragazzi, a domani bambine! »
Jennie salendo le scale si voltò ancora una volta a guardare i suoi bellissimi figli, ognuno occupato con le sue cose, loro neppure si accorsero di quell’ultimo sguardo della madre. Ultimo perché “domani” sarebbe arrivato inevitabilmente come sempre, ma loro non si sarebbero rivisti mai più.

Continua...
Ogni venerdì un nuovo capitolo sulla famiglia Sodder.


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