Il fantasma della libreria (III parte) di Alessandro Rugolo

Ancora oggi non so spiegarmi cosa accadde... non so bene per quale motivo ma un brivido freddo mi attraversò la schiena!

Solo allora mi resi conto che la libreria era un luogo lugubre... anche con le luci accese le ombre erano inquietanti con tutto quel silenzio!
Sarà stata colpa delle ragnatele agli angoli o delle ombre distorte dalla poca luce o forse era l'odore della polvere... intenso e particolare o, più probabilmente, tutte queste cose messe assieme, fatto sta che quella notte ebbi paura!
Ma non mi persi d'animo... in libreria c'era un telefono, avevo visto tante volte Mario usarlo per fare gli ordini, e forse potevo ancora uscire.
Così mi avvicinai al bancone e afferrata la cornetta mi resi subito conto che non c'era linea... normale, pensai, in paese erano più i giorni in cui il telefono non funzionava che quelli in cui si poteva telefonare!
Erano altri tempi...
Mi arresi all'evidenza, avrei dovuto passare la notte in libreria...
"Ma nonno, non era sufficiente rompere un vetro?"
E no piccola mia, non era così semplice, le finestre e la porta avevano una grata in ferro, anche se avessi rotto il vetro non sarei potuto uscire comunque!
Allora diedi uno sguardo in giro, per vedere come potevo sistemarmi per trascorrere la notte... sarebbe stata una lunga notte, pensai...
In fondo alla libreria c'era uno sgabuzzino dove il mio amico Mario teneva tutto ciò che gli poteva tornare utile... in mezzo alla polvere trovai due coperte e un vecchio giaccone che avrei potuto usare come cuscino... meglio che niente, pensai!
Ma ancora era presto... erano solo le... le...
L'orologio non funzionava... fermo!
Ecco una cosa veramente strana, non mi era mai accaduto prima!
Certo, poteva sempre capitare, gli orologi sono delle macchine e in quanto tali si possono guastare... ma possibile che queste stranezze mi capitassero tutte assieme?
Mi sistemai temporaneamente nella poltroncina del mio amico, era più comoda del mio banchetto da lettura , mi buttai sulle gambe una coperta e alla tenue luce delle vetrine cominciai a leggere il libro...
"Nonno, nonno... quando arrivano i fantasmi?"
Ma come...?!?
"A tavola, la minestra è già nei piatti... forza che altrimenti si raffredda!"
Hai sentito piccola? La mamma ci chiama... continuiamo dopo, va bene?
"Ma nonno..."
Niente capricci, prima si mangia e poi il resto! Su piccola mia... a tavola!

Per quella sera forse mi ero salvato, la mia piccola nipotina era infatti molto abitudinaria e dopo cena generalmente si addormentava come un sasso...

Mi rendevo conto che il ricordo di ciò che era successo mi inquietava ancora... a venti anni di distanza!
Eppure non era successo niente di particolare... se incontrare un fantasma può considerarsi qualcosa di normale!
Intendo dire, niente morti, niente sangue, niente di tutto ciò, solo quel brivido che ti lascia addosso la sensazione di essere piccolo e insignificante ma soprattutto assolutamente ignorante delle cose del nostro Universo!
Sin da piccolo ho avuto una istruzione di tipo scientifico e sono sempre stato poco propenso a credere a tutto ciò che non poteva essere spiegato scientificamente... ma da quel momento la mia vita in un certo senso cambiò!
Non so perché ma non potevo certo trascurare ciò che era accaduto quella notte!
Ma il momento di dirlo alla mia piccola nipotina, per ora, era stato allontanato dalla provvidenziale cena.
Poi, il giorno dopo, avrei cercato di trovare un'altra scusa oppure, chissà, magari raccontare l'accaduto come se si trattasse di un racconto per bambini mi avrebbe fatto bene... chissà!
"Nonno, nonno, adesso che abbiamo finito di mangiare puoi continuare il racconto... su, dai, andiamo vicino al caminetto!"
Ma, non devi andare a letto? Domani devi andare a scuola... ti dovrai alzare presto..."
"Che dici nonno... oggi è sabato, domani niente scuola!"
Ecco... ed ora?

...Continua...
"Il fantasma della libreria" racconto a puntate di Alessandro Rugolo


Prossimo capitolo martedì 26 aprile
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