Disoccupazione omicida



Sto girovagando per Malaga in cerca di un lavoro, ad ogni curriculum gente carina, con un grande sorriso, prende in consegna tutta la mia esperienza professionale, i miei studi e i miei interessi.
Questo quello che si vede, ma giocando al gioco di “ti leggo nella mente”, ecco quello che trovo nelle loro teste: - altra carta da utilizzare per i promemoria.-
Con tutti i curriculum che riceveranno ogni giorno, i negozi devono spendere veramente poco in carta e in tempo di crisi risparmiare, si sa, è importante.
Nonostante sia gennaio, oggi fa un caldo tremendo. Sto camminando da parecchie ore, cominciai a mezzogiorno e adesso il mio orologio segna le 17, i piedi cominciano ad accusare i primi colpi di stanchezza. Manca solo un ultimo giro per rifornire di carta altri negozi, poi prenderò e me ne tornerò dritta a casa.
Pausa piedi distrutti, finita. In cammino
Non sono alla fermata del treno, né tanto meno a casa, mi sono persa. La cosa positiva è che i curriculum sono finiti. La cosa negativa è che l’ultimo treno per Benalmadena è partito da circa mezz’ora e non ho la più pallida idea di cosa mi dovrò inventare per tornare a casa. Per adesso mi sono fermata in un bar. Altra pausa per i miei poveri piedi, ma soprattutto pausa riflessiva su come trovare una soluzione.

Mi sono appisolata sul tavolino, perfetto stile vagabonda. Il barista e tutti quelli intorno mi guardano con facce strane e hanno pure ragione. Va beh sarà meglio uscire, è tardissimo, quasi mezzanotte e non ho ancora pensato a niente. Non so neppure con precisione dove mi trovo. Chiamatemi stupida ma comincio ad essere un po’ preoccupata. Se riuscirò mai a tornare a casa e mettere fine a questa giornata infinita, la prima cosa che farò sarà sdraiarmi sul divano e raccontare la mia avventura dal bar fino a al mio appartamento. Quello che farò adesso, sarà chiudere il quaderno, pagare e uscire. Hasta luego!

Eva Gianella

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