Nella camera da letto ero sola. La porta era chiusa ma dalle sue fessure si intravedeva la luce del giorno. Anche dalla finestra, nonostante tutto, riuscivano a entrare piccoli spiragli di luce. Avrei voluto credere fosse ancora notte, perdermi in questo pensiero e vivere di una notte infinita. La luce del giorno entrando, anche se discretamente, non faceva alto che togliermi questa illusione.
Se era mattina avrei dovuto alzarmi e rendermi attiva. Di giorno non si dorme, non si sogna, perché chi sogna dorme e chi dorme non piglia pesci, e se poi sei uno di quelli che sogna ad occhi aperti, peggio ancora, perché credi in qualcosa che non esiste. Illuso e distratto.
Chiudo gli occhi, nell'ultimo tentativo di chiudermi dentro la mia notte immaginaria, ma so che la luce è lì, sopra la porta, sotto la porta, tra le fessure della finestra, non riesco ad essere neanche una di quelle che sogna ad occhi chiusi.
Sospiro finale. Uscire dal caldo per entrare nel freddo. Rituale mattutino. Doccia. Vestiti. Colazione. Si conclude il rituale e comincia il “non sapere cosa fare” per non buttare via un giorno, dove la maggior parte delle persone, fanno, producono, ma io non ho voglia di niente. Ho solo voglia di tornare a letto, e per non sentirmi in colpa, deve arrivare un'altra volta la notte.
Suona il telefono, un amico, parliamo un po'. Le solite cose, come stai, cosa fai, è da un po' che non ti sento, ti va se prendiamo un caffè insieme, quando, io sono libero anche ora, oppure se preferisci nel pomeriggio, preferisco adesso, solito posto, dammi una mezz'oretta, ok, a dopo.
Avevo voglia di bere un caffè con lui e fare due chiacchiere? Assolutamente no. Mi interesserà quello che lui mi racconterà? Assolutamente no. Allora perché ho accettato? Perché è una cosa carina no? Uscire con un amico, stare in compagnia. Se lo dicono tutti sarà vero, ma allora perché mi sento come se mi stessi raccontando una bella storiella per auto convincermi.
Sono in ritardo come sempre. Non mi importa molto. Tanto so che lui aspetta volentieri, odio arrivare in anticipo e se arrivo puntuale c'è il rischio di arrivare comunque in anticipo, così preferisco arrivare in ritardo, ma niente di grave quando il ritardo è calcolato.
Ciao Paolo
Ciao finalmente ti sei fatta viva, ma cosa ti è successo? Tutti mi chiedevano di te?
Tutti chi poi? Curiosità. Ti abitui a vedere una persona in alcuni luoghi, non la vedi più e ti chiedi chissà cosa è successo? Cosa sta facendo? Nessun interesse, semplice curiosità.
Paolo sarò sincera con te, non so se mi prenderai per matta, ma altrettanto sinceramente non è che me ne importi molto. Mi sono innamorata della Notte.
Nel senso che vivi di notte e dormi di giorno?
No nel senso che dormo di notte e sogno cose stupende, a volte incubi, ma anche questi stupendi. Vorrei che fosse sempre notte per sognare, la luce del giorno è come se facesse svanire l'incantesimo. Ho provato a prolungare le mie ore di sonno, ma niente da fare. La notte porta via tutto.
Vedo che Paolo ha abbassato lo sguardo, ha paura di farmi percepire il suo stato d'animo. Non capisce se è uno scherzo. Non capisce bene quello che gli voglio dire, però non vuole che io pensi che lui non mi ha capito. Dopo aver studiato quello che deve dirmi per colpirmi, rialza lo sguardo deciso.
Credo di aver capito perfettamente quello che mi vuoi dire
non avevo dubbi
anch'io sarò sincero con te
aia questo significa che sta per dirmi una cosa spiacevole, che però pensa potrà aiutarmi
se preferisci vivere di sogni, invece di vivere la vita reale, credo che dietro ci sia un po' di depressione
Sì la sua risposta ci può stare, anch'io d'altronde mi sono ritrovata alcune volte a riflettere sullo stesso problema.
forse hai ragione tu, ma depressa perché?
Io non lo so
Silenzio. Mi piacerebbe aiutarti, ma sei una depressa, i depressi non sono divertenti, io non sono uno psicologo, e poi devo prepararmi per quell'esame importante, comunque non ti preoccupare ci sentiamo presto.
beh insomma se non hai nessun motivo per essere depressa, sarà solo una piccola depressione da stress, vedrai che come è venuta va anche via. Comunque dai sono contento di averti visto e che abbiamo chiacchierato un po', adesso sarà meglio che torni a studiare, sai mi sto preparando per un esame che devo assolutamente superare.
sì anch'io sono contenta di aver parlato con te Paolo, mi è stato molto utile
mi fa davvero piacere, allora mi raccomando su con la vita, ci vediamo prossimamente
ciao
Su con la vita. La cosa bella delle amicizie che io definisco superflue, cioè passiamo un po' di tempo insieme perché solo mi annoio, è che io dico una cosa che non sento assolutamente, e cerco di mettere questo sentimento nel tono della frase rendendolo sarcastico, “mi è stato utile parlare con te”, e la frase che deve seguire dopo deve essere comunque, “mi fa davvero piacere” o derivati. Nel 80% della vita sociale mi sto rendendo conto che si segue un copione.
Ormai sono fuori. Una passeggiata al parco, nella borsetta ho quel libro di Fante, non mi ricordo neanche più il titolo, ma non è importante.
Ciao
Alzo il mio sguardo dalle pagine del libro, un ragazzo
scusa se ti disturbo, ma ti ho sentito parlare nel bar e sicuramente ti spaventerai adesso vedendomi qui
no, non sono spaventata. Così hai sentito la chiacchierata del bar
Sì
e...
niente volevo dirti che credo di averti capito. Ma non come Paolo...il tuo sarcasmo mi avrebbe ucciso...
Un ragazzo che sa percepire il sarcasmo...mmm meglio studiare più accuratamente la situazione.
Tu ti senti superiore alla maggioranza delle persone?
No assolutamente, solo in certi momenti non mi sento compresa dalla maggioranza delle persone
questa è la risposta. Ti sei innamorata della notte. Perché nei tuoi sogni ti senti compresa, pensi che la società imponga un copione, ma nei tuoi sogni non cambia niente, si tratta sempre di un copione solo che lo crea la tua testa
sinceramente mi sembra psicologia da quattro soldi
ti dico questo perché io sono la Notte
non capisco
sì. Io sono la Notte. Tu pensi di amarmi. Ma il tuo amore non è sincero. Mi usi come la maggioranza delle persone, pensi di voler vivere solo per me, come si fa con i grandi amori, ma ti stai solo nascondendo dentro la mia calda oscurità. Ci sono le creature della notte e le creature del giorno, tu pensi di avere trovato la tua strada. Ma tu sei semplicemente una creatura del giorno che si è smarrita. Svegliati. Svegliati e ricordati del nostro amore che per quanto fittizio ci ha fatto passare dei bei momenti. Svegliati perché ti sto lasciando.
Suona il cellulare. No un attimo non è il cellulare. È il telefono, sì il telefono di casa. Sono ancora nel mio letto. Un sogno. Rispondo. È Paolo. Appuntamento al solito caffè.
Ciao Paolo
Ciao finalmente ti sei fatta viva, ma cosa ti è successo? Tutti mi chiedevano di te?
Mi sento strana. Paolo dopotutto è un bravo ragazzo. Non so perché ma avevo voglia di fare due chiacchiere con qualcuno. Il ragazzo seduto vicino a noi si volta. Mi sorride e poi va a pagare a la cassa e esce dal bar. Mi sembra di averlo già visto, ma è solo una stupidaggine perché non solo mi sembra di averlo già visto, mi sembra anche di conoscerlo da una vita.
Chiacchieriamo del più e del meno. Cose senza importanza. Ma mi fa stare bene, ridiamo dell'ultima gaffe che ha fatto Paolo all'università. È simpatico Paolo. Poi ci salutiamo, lui deve studiare per un esame importante e io farò una passeggiata nel parco, ne approfitto per leggere quel libro di Fante, sì quello che hanno fatto anche il film, Chiedi alla polvere, dalle prime pagine mi sembra prometti bene. Andiamo alla cassa a pagare ma il barista ci dice che i nostri due caffè sono già stati pagati. Quando chiediamo da chi, lui ci dice che è un regalo e basta.
Io e Paolo parliamo ancora un po' fuori dal bar, del mistero dei caffè, lui scherza su qualche mio ammiratore segreto, e io scherzando faccio la preziosa, ridiamo. Ci salutiamo. Ci rivedremo presto.
Mi siedo su una panchina del parco, sono tutte stranamente vuote, eppure la giornata è piena di luce. Si sta bene. Comincio a leggere, quando la mia attenzione è attirata da un fogliettino che l'aria fa svolazzare sulla panchina, non lo avevo visto prima. Lo prendo, e vedo che è uno scontrino. Due caffè. Vedo che dietro c'è scritto qualcosa, lo volto. Sembra una firma, ma non riesco a leggerla bene e quasi illeggibile, però giurerei ci fosse scritto...La Notte.
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