The Missing Sodder Children

13.
George parlò con Ida Crutchfield, la donna sosteneva che chi accompagnava quelli che per lei erano i piccoli Sodder scomparsi, comunicavano tra di loro in italiano, lei stessa cercò di parlare con la bambina più piccola, ma subito i presunti genitori la allontanarono bruscamente dalla reception, pagarono il conto e se ne andarono senza aggiungere nulla, rimasero nel suo hotel solo una notte.
Ida si scusò per aver aspettato cinque anni per fare quella telefonata, ma non voleva mettersi contro qualche mafioso italiano, aveva solo quel piccolo hotel e non desiderava problemi, da quel giorno il rimorso non l’aveva abbandonata neanche per un giorno, tormentandola. Aveva capito che non avrebbe avuto pace se non avesse fatto la telefonata che avrebbe dovuto fare 5 anni prima.
George non sapeva cosa pensare, era passato troppo tempo e quelle informazioni non l’avrebbero portato a nulla, non sarebbero servite a ritrovare i suoi bambini. Ida semplicemente aveva deciso che era arrivato il momento di liberarsi del suo tormento passandolo a lui, oppure semplicemente era una donna annoiata, che aveva visto gli annunci della sua famiglia e a cui era venuta voglia di un po’ di visibilità o ancora più semplicemente una pazza visionaria.
Questo era il vero dolore, forte e insopportabile. Il dubbio che i suoi figli potessero essere là fuori da qualche parte, probabilmente bisognosi di aiuto o forse no e che lui non avrebbe potuto fare nulla per loro e avrebbe dovuto vivere il resto dei suoi giorni affrontando quella ossessione.
Tornò a casa, quando entrò cominciò a piangere, Jennie lo stava aspettando e alla vista delle sue lacrime, gli si avvicino, lo guardò negli occhi e senza toccarlo o abbracciarlo, gli sussurrò all’orecchio: « Non togliermi la speranza George, mi toglieresti la vita », si girò e senza aggiungere altro si mise di fronte ad una delle finestre del suo nuovo salone.
Guardava fuori, stava aspettando il ritorno dei suoi bambini, ne sarebbero tornati quattro quel giorno, Marion, John, Georg jr e Sylvia, il suo primogenito Joe si era già costruito una famiglia tutta sua, ma lei avrebbe continuato ad aspettare anche Maurice, Luise e le sue principessine, Martha, Jennie e Betty, affacciata a quella finestra dentro un vestito nero, per il resto della sua vita.

FINE

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